Anche gli habitué dei grandi e nobili laghi glaciali, avvezzi alle bellezze della costa, quasi certamente saranno sorpresi nell’ammirare la profondità dei panorami che è possibile godere salendo appena lungo la costa dei monti.

Una visuale familiare a chi solca i cieli ma che risulta in qualche modo più completa se conquistata con la forza delle proprie gambe, percorrendo gli erti sentieri che risalgono la china, fino al livello degli insediamenti più antichi.

Rifuggendo le umide rive, i villaggi d’un tempo sorgevano (e in alcuni casi sopravvivono) a centinaia di metri di quota, lontani dall’odierno baricentro turistico. Il lago di Como che occhieggia tra le fronde del bosco percorrendo la Via Regia, appare come un disegno azzurro.

I borghi montani, remoti, affascinanti e lontani dai riflettori, restituiscono l'immagine di un passato perduto. Di un'epoca in cui il turismo non era nemmeno immaginato e nella quale i viandanti percorrevano, non senza fatica, l'antica strada che oggi corre lungo la costa della montagna tra Como e Bellagio.

Si trovano di tanto in tanto lungo la strada, gli antichi villaggi spopolati.

A Montepiatto l’asfalto non è mai arrivato.

Qui sopravvivono i viottoli in terra battuta, i selciati, i percorsi nell’erba: le case, riconvertite a dimore estive, accolgono i nipoti degli antichi proprietari per qualche giorno all’anno.

Tra le antiche mura il silenzio è completo; dal sagrato della chiesa di Santa Elisabetta il lago appare disegnato nel suo profilo perfetto ed astratto.