Il territorio del comune di Sovicille, a circa 10 km a sud di Siena, è uno dei più estesi della provincia ed è contraddistinto da una caratteristica ormai rara: si è conservato integro attraverso i secoli per buona parte della sua estensione.
L’area collinare è caratterizzata da una natura rigogliosa mentre, scendendo verso il tracciato del fiume Merse, la macchia cede il passo a terreni coltivati e ai caratteristici campi che lasciano scoprire il colore intenso del terreno, il classico “Terra di Siena”, dovuto alla presenza di ferro e bauxite.
La natura, generosa in queste terre, ha attratto l’uomo sin dall’antichità: la zona vanta insediamenti di epoca preistorica, etrusca, romana, bizantina e longobarda.
Il toponimo stesso di Sovicille ha origini che attingono al serbatoio semantico della natura: la tesi più accreditata lo fa derivare, infatti, dal greco “sukòn” (fiore di fico), in latino sofficum, e numerose sono le tracce che la vita e le contese, hanno lasciato nella valle del Merse.
Il nostro itinerario prende avvio dal piccolo borgo di Orgia. Se il toponimo sembra derivare proprio dalle feste pagane in onore del dio Bacco, oggi il gruppo di case sparse sui poggi, è molto più quieto.
La presenza di un’antica pieve romanica dedicata a San Bartolomeno è l’ultima traccia di un borgo fortificato, distrutto dal tempo.
Oltrepassata la collina, si giunge al suggestivo Stigliano, formato da tre nuclei abitati detti Poggiarello, Palazzo e Poggio.
Sin dal medioevo Stigliano fu un importante insediamento.
Il nucleo più grande è Poggiarello: qui si può ammirare una torre con base a scarpa ed i resti delle mura del borgo, merlati. Dell’antico villaggio rimangono numerose case medievali, molto pittoresche, che oggi – accuratamente restaurate – si preparano ad una seconda vita, come resort di lusso.
Procedendo verso nord, lambendo la pendice orientale del poggio di Siena Vecchia, spicca tra il verde il centro abitato di Torri dove si colloca la pregevolissima Pieve di Santa Mustiola, ricordata sin dal 1070. Di grandissimo interesse è il chiostro, l’unico in Toscana ad aver conservato integri i caratteri romanici nonostante l’aggiunta dei due ordini superiori, avvenuta nel XIV e XV secolo.
L’ordine inferiore, più antico, ad arcatelle su colonnette, è caratterizzato da ricche decorazioni di capitelli e pilastri che narrano episodi biblici.
Percorrendo verso ovest la vallata del torrente che collega Rosia a Montarrenti, appare il Ponte della Pia, o del Diavolo. Di origini romane ma di impianto romanico, ricalca ancora oggi il tragitto dell’antica via etrusca che univa la Valle del Merse alla Maremma. E proprio lungo questa strada passò, secondo la leggenda resa celebre dall’Alighieri, Pia dei Tolomei, dama senese sposata in seconde nozze con Nello dei Pannocchieschi, diretta verso il suo esilio maremmano.
E memorie di battaglie, esili e resistenze, sono visibili giungendo ai piedi del Palazzaccio di Toiano: imponente rudere di casa torre messo a ferro e fuoco nel 1333 dalle truppe pisane. Di quello storico attacco, e dell’incendio che ne seguì, possiamo vederne traccia ancora oggi poiché il palazzo non è mai stato ripulito, e non ha subito rifacimenti. Ultimo fermo immagine di un’epoca violenta, nel corso della quale la Valle del Merse era costantemente sospesa tra guerra e spiritualità… che si può respirare ancora oggi all’interno delle mura della Pieve di San Giovanni Battista a Ponte allo Spino.
Considerata uno dei monumenti più interessanti del romanico senese era posta lungo l’antica via di collegamento tra consolare Cassia e Aurelia. La chiesa, costruita in tufo e in pietra calcarea presenta tre navate divise da due serie di imponenti colonne.
E che fosse un luogo ambito dalle élite locali è certificato fin dall’antichità: recenti scavi hanno permesso di rinvenire pregiati mosaici di età romana imperiale, appartenenti probabilmente ad un’antica villa. Dato che conferma come i palazzi abbiano sempre costellato il territorio di Sovicille nei secoli e, tra le costruzioni monumentali più recenti, troviamo il Castello del Poggiarello di Toiano, con i suoi due tratti di mura merlate e l’imponente torre o la pregevole villa di Cetinale progettata del famoso architetto Carlo Fontana. Destinata a residenza estiva, si distingue per l’eleganza della sua struttura. Circondata da giardini di ogni sorta è cinta dal vasto bosco della Tebaide, movimentato da viali e statue.