Le rappresentazioni viventi sulla Passione e morte di Gesù sono uno degli eventi più diffusi e sentiti della tradizione italiana. Diversi sono i luoghi in cui per mesi durante l’anno, la popolazione organizza nei minimi dettagli quello che è uno degli eventi religiosi più importanti per i fedeli.
Ci troviamo oggi in una delle cittadine più belle e conosciute delle Marche, Loreto, dove ogni anno va in scena una particolarissima Via Crucis conosciuta come La morte del Giusto.
Insolita, e per questo ancor più bella, la storica processione vede affiancato ai figuranti abbigliati in costume, un secondo gruppo di fedeli che sfila con le loro croci dal carattere fortemente personale. Si tratta del cosiddetto “Calvario dell’umanità” fortemente voluto ed introdotto sin dal 1978, primo anno della sacra rappresentazione, dall’allora viceparroco P. Valentino Lanfranchi. Dopo la condanna del Cristo, man mano che ci si avvicina verso la collina del Calvario, il corteo del popolo s’ingrossa raccogliendo nelle diverse stazioni, tossicodipendenti con le loro croci, donne e madri con le croci del dolore subìto per le varie forme di violenza o la perdita brutale di affetti, bambini con le loro croci bianche a simboleggiare la sofferenza degli innocenti, ed immigrati che con le loro croci rappresentano una umanità sbandata alla ricerca della sopravvivenza. A rendere ancor più suggestiva l’intera rappresentazione, il coro e lo speaker che accompagnando i fedeli nella narrazione, rendono ancor più toccanti l’evento religioso.
Si tratta di una rappresentazione religiosa molto legata non solo alla storia e alle tradizioni ma anche a chi nel presente, nelle nostre comunità, soffre e vive delle difficoltà.
Un appuntamento particolarmente intenso ed emozionante quello che anche quest’anno vi aspetta a Loreto nella giornata del Venerdì Santo.