Il fecondo grembo del mito porta alla luce le creature che un tempo, in quel tratto di mare straordinario che si infrange a Briatico, ammaliarono Ulisse.

Piacevolmente si ascoltano i racconti dei vecchi pescatori che tramandano storie legate a questo lembo di terra appartenuto, in tempi remoti, agli dei.

Lo stesso nome, probabilmente mutato da Baia delle Sirene a Baia di Santa Irene, avvolge nella leggenda questi scogli.

Oltre a Ulisse, le sirene di Briatico ammaliarono anche i pirati che si avventurarono, incauti, alla ricerca del misterioso (e mai ritrovato) tesoro sepolto nel costone della scogliera.

Dal mare arriva anche delle più note leggende locali – che si ritrova anche in Sicilia, con diverse declinazioni - quella dei giganti Grifone e Mata. Si tratta dei protagonisti di una storia d’amore che riassume e ripropone, in chiave narrativa, la rivincita delle genti locali su saraceni e pirati.

In una delle formulazioni più note, Hassam, moro venuto dall’Africa, si invaghisce di Marta (Mata), durante una delle sue incursioni. La giovane gigantessa, figlia del re, viene condotta al sicuro ma il suo nascondiglio viene scoperto. Condotta al cospetto del gran moro la ragazza mantiene il silenzio sino al giorno in cui Hassam si fa cristiano, battezzato con il nome di Grifone.

Dopodiché i due convolano a nozze.

Oggi le due statue in cartapesta di Grifone e Mata celebrano, in una danza forsennata, la storia del Meridione e l’unione dei popoli.