Tra i molti luoghi speciali che abbiamo attraversato nel corso del nostri viaggi c’è sicuramente la chiesa di Sant’Elena, a Nova Ponente.
Un luogo che merita un approfondimento vista la meraviglia pittorica racchiusa tra le mura della piccola cappella affacciata sullo splendido panorama che abbraccia Latemar e Catinaccio.
Ci troviamo a sud est di Bolzano, appollaiati sull’altopiano del Monte Regolo a 1350 metri.
Se il paese di Nova Ponente è delizioso, un tipico paesino dell’Alto Adige, la Chiesa di Sant’Elena si raggiunge percorrendo un bel sentiero che conduce al maso Kreuzhof: circa quaranta minuti di cammino facili e godibili, tra i dolci prati dell’altopiano.
Al maso – che ospita un ristorante che aumenta, se possibile, il piacere della sortita – recuperiamo in scioltezza la chiave che apre la porticina laterale della chiesa.
L’edificio, risalente al XII secolo, appartenne all’ordine degli Agostiniani e racchiude uno straordinario ciclo di affreschi, capolavoro della scuola pittorica bolzanina. Un capolavoro che dobbiamo alla committenza della famiglia Niedertor, antichi giudici e amministratori dei territori di Nova Ponente.
Qui il tempo sembra essersi fermato e passiamo lunghi minuti a scorrere le antiche vicende bibliche che risaltano nei colori sgargianti, perfettamente conservati, lungo tutta la navata, l’abside e le volte.
L’interno è un libro aperto: nell’abside romanica spicca un Cristo giudice del mondo, la rappresentazione dei Quattro Evangelisti, gli Apostoli e poi ancora scene dell’Antico e Nuovo Testamento. Una racconto ricco e completo che si fonde alla struttura architettonica che, nonostante i rimaneggiamenti, mantiene la sua marcata origine romanica.
Secondo la leggenda, infine, la chiesetta sorge sul luogo di sepoltura di un tesoro d’argento che in altre forme dell’immaginario popolare prende le sembianze di una scalinata in metallo prezioso che conduceva fino alla sommità del monte. Un’informazione che ci porta dritti tra le braccia di Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino e protettrice dei minatori, poiché ordinò gli scavi che portarono al ritrovamento della Croce di Gesù.