Adagiata nella meravigliosa conca oblunga del primo tratto del fiume Piave, racchiusa tra splendidi giganti dolomitici, Sappada sorge disseminata lungo tutto il versante settentrionale della vallata, baciata dal sole.
La bella conca verdeggiante è animata dal paese suddiviso in 15 borgate che, a tratti, si affacciano dai poggi o scompaiono nelle curve dei valloncelli. Uno dei momenti dell’anno più interessanti per soddisfare lo sguardo curioso del turista-viaggiatore è certamente quello tra gennaio e febbraio.
Se i costumi tipici rendono costantemente attuale e vivo un retaggio antico (alternando i colori sgargianti dei grembiuli e dei ricami al nero severo), il ricco patrimonio culturale di Sappada esplode, letteralmente, in occasione del Carnevale che vede imperversare, per le vie delle borgate, il Rollàte, la maschera tipica della valle.
Il Carnevale di Sappada, che si svolge tra gennaio e febbraio è un appuntamento molto sentito e la realizzazione delle maschere in legno è una vera e propria forma d’arte, tramandata di padre in figlio.
I festeggiamenti si dispiegano nelle tre domeniche che precedono la Quaresima e sono dedicati alle tre categorie dell’antica società sappadina: i poveri nelle dimesse maschere del Pettlàr Sunntach, i contadini nella domenica chiamata Paurn Sunntach, e i signori con i costumi più eleganti del Hearn Sunntach.
Onnipresente è il Rollàte, la maschera più tipica della località alpina: il volto in legno rappresenta un uomo baffuto, il costume è costituito da una veste con cappuccio in pelliccia scura e da ampi calzoni a righe.
Il Rollàte porta in vita un cinturone con dei grandi campanacci in bronzo (rolln, da cui il nome) e brandisce una scopa con la quale spaventa i bambini.
Photo credit: www.sappada.info