22 comuni, tra Val Sèssera e Valle Mosso, per un totale che supera i 40.000 abitanti, compongono il vastissimo territorio dell’Unione Montana dei Comuni del Biellese Orientale.
Una media città per popolazione, spalmata tra le verdissime vallate di questa sezione di Prealpi che anticipano la folgorante bellezza del Monte Rosa.
Una montagna, quella del biellese, ingiustamente considerata “minore” a causa dell’assenza di mete d’élite e che sconta la storica fama d’essere stata, un tempo, terra d’industria.
Tra Otto e Novecento la manifattura tessile biellese travalicava i confini nazionali: un'epopea industriale che ha visto la sua conclusione nella parte finale del XX secolo e che ha lasciato un territorio punteggiato di relitti industriali.
Oggi – dopo qualche decade di sbigottimento – tutti qui sono concentrati nell’avvio di una solida rinascita.
I nipoti degli operai biellesi oggi ripensano il territorio in un’ottica sostenibile: se il verde ha riconquistato palmo a palmo le colline un tempo annerite dai vapori, i ruscelli hanno ritrovato la loro originaria salubrità.
I sentieri dei pastori, ripuliti, recuperati, rivisitati, sono tornati ad essere percorsi dai piedi leggeri dei viaggiatori del fine settimana.
Le manifatture che hanno resistito producono lane finissime, proseguono la tradizione e preservano il territorio in quello che, a tutti gli effetti, appare una sorta di “lieto fine”: la montagna rinata si ritrova, si riscopre, si riconosce nello sguardo di chi ama i ritmi lenti.
Dimenticate le asprezze della vita di montagna, fatta di sole castagne, oggi le vallate fioriscono dei colori dei rododendri selvatici, esaltando i ritmi sostenibili, il clima fresco, i sapori autentici.
L’occhio scorre sulle antiche industrie, oggi carcasse silenziosi, e spazia sui prati che costeggiano la strada, la Panoramica Zegna, che corre verso il crinale, fino agli alpeggi più estremi e agli scenari fatti di roccia e di nuvole.