L’area prealpina della provincia di Biella coniuga le diverse anime di un luogo di transizione.
Qui la pianura si increspa e sale rapida verso una montagna aspra ma non eccessiva o sciisticamente spericolata (seppur non mancano anelli d’un certo interesse).
Sebbene qui siano lontane le grandi pareti d’arrampicata o le cime rocciose, la montagna biellese incarna un fascino discreto adatto ai borghesi di città – e delle aree industriali del fondovalle – che nei giorni festivi salgono alle bocchette battute dai pastori transumanti.
La Panoramica Zegna è la spina dorsale del comprensorio e corre lungo il crinale, punteggiata di ristori che servono piatti ricchi e tipici mentre, dalle finestre più fortunate, si gode la veduta sulla provincia bassa, sulle colline di Mosso, Soprana, Trivero e Valle Mosso che – dal 2019 – si sono uniti nell’unico, grande, comune di Valdilana.
Un comprensorio operoso che sin dal Medioevo ha conteso a Biella il primato nell'arte della lana. Il nucleo principale e più densamente abitato si colloca nella parte alta, dove si trovano le frazioni gravitanti attorno al grande insediamento che vede al centro il Lanificio Zegna.
Lo stabilimento è grigio, disegnato in grande ma non troppo, senza sprecare.
Dietro a questa visione di operatività razionale, si esplicita il pensiero dell’imprenditore borghese, attento misuratore delle energie.
Una visione che non rinuncia alla bellezza – anch’essa reale e concreta – che si esprime nel grande progetto della strada Panoramica che si arrampica lungo la costa della montagna.
La strada – nata nel 1938 per volontà di Ermenegildo Zegna – da sola vale il viaggio: con i suoi 26 chilometri attraversa i panorami più belli del Biellese Orientale e della Valle Cervo.
Salendo, la necessità del profitto rimane giù nel fondovalle e il pensiero conquista le arie leggere, i prati e i boschi, dove respirare.