Situato all’imbocco della Valle d’Aosta, alla base della valle del torrente Lys, l’abitato di Pont-Saint-Martin custodisce i resti di antiche vestigia romane: la strada che conduce alle Gallie.
Pont-Saint-Martin è una delle tappe della millenaria Via Francigena, proveniente dal colle del Gran San Bernardo. Ancora oggi, nel cuore del centro storico, l’antico Ponte Romano collega i due lembi dell’antica via di comunicazione e pellegrinaggio foriera di storie e leggende.
Proprio qui, San Martino, di passaggio lungo la via Francigena, stipulò un patto con il Demonio.
Quest’ultimo si impegnò a costruire il ponte in una sola notte chiedendo in cambio il possesso dell’anima del primo essere vivente che lo avrebbe attraversato. Il giorno seguente, a ponte fatto, San Martino liberò un cagnolino che venne così sacrificato al Signore degli Inferi.
Una volta pagato il tributo, gli abitanti di Pont-Saint-Martin poterono vivere in prosperità.
Al di là della leggenda, il poderoso Ponte Romano dedicato a San Martino di Tours fu costruito nel I secolo a.C. e fu utilizzato fino al XIX secolo, conducendo milioni di passi dall’Italia alle Gallie e viceversa.
Lungo la dorsale di questa grande via di comunicazione europea si è sviluppata una fiorente cultura contadina che trova eccezionale espressione nel corso del Carnevale.
Nato nel 1902 il Carnevale di questa località al margine occidentale della Valle d’Aosta si sviluppa appieno negli anni ’10 del ‘900.
Espressione di vitalità e di allegria, con il suo carattere trasgressivo, ha accompagnato per oltre un secolo la vita della comunità raggiungendo un’importanza che va al di là della semplice tradizione.
La sfilata di carri allegorici è accompagnata dagli amatissimi personaggi leggendari: il Santo Vescovo Martino, il suo acerrimo nemico Satana, il Console romano, i Tribuni della Plebe, le guardie e il loro comandante e infine la ninfa Lys seguita dalle sue ancelle.
Sono questi i protagonisti della manifestazione che incontra nella Corsa delle Bighe uno dei suoi momenti di maggior impeto contradaiolo e agonistico.
Ogni rione o “insula” scende in piazza con la propria biga, dotata di equipaggio composto dall’auriga e da atletici ragazzi e ragazze che fungono da traino. E’ inutile sottolineare che la lotta tra i rioni è più che accanita e ricca di colpi di scena.
La manifestazione si conclude con la proclamazione del vincitore della corsa e con il rogo del Demonio sotto l’arcata dell’antico ponte romano. Da non perdere, infine, lo show di fuochi d’artificio paragonabile per splendore agli spettacoli del Sud Italia.
Photo Credit: www.carnevalepsm.it