Avvolto dal fascino di antiche tradizioni, il Carnevale di Misterbianco ha vissuto un lungo e laborioso cammino prima di approdare ai “COSTUMI PIU’ BELLI DI SICILIA”.
L’odierna specificità, orgogliosamente difesa, è solo un tassello del mosaico che ha dato alla più genuina “festa di popolo” precise identità di costume.
Il primitivo modello di questa “festa paesana” nasce negli anni quaranta, da una antica tradizione legata alle “Maschere” (‘a Mascara), una sorta di commedia dell’arte alla siciliana, che impegnava improvvisate compagnie locali in recite di vere e proprie “farse” singolari e grottesche.
“’A Maschara” veniva rappresentata nei quartieri più antichi e popolari del paese e sin dal suo debutto (la domenica di carnevale) era accolta da migliaia di paesani, che dopo il tradizionale pranzo a base di salsiccia e “maccaruni a setti puttusa” (maccheroni con sette buchi) si riversavano nelle strade per non perdere il tanto atteso spettacolo.