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Una tavolozza ottocentesca

• TORRACA

Nato il 12 maggio 1892 a Torraca il pittore Biagio Mercadante appartenne alla corrente della scuola artistica napoletana.

Schivo, non amante della vita mondana, ha immortalato con la sua arte la società, il paesaggio naturale e antropizzato della sua città natale e dell’amato Cilento.

Un artista antiretorico (che pur lavorò molto in anni in cui la retorica, soprattutto legata alle attività agresti, incontrava ampio consenso di pubblico e di critica), lirico, da sempre attendo al racconto del corpo femminile in eterna condizione primitiva.

Nelle sue opere si ritrova il mondo arcaico delle origini contadine, dell'Italia della gleba, dei valori "puri" in contrasto con quel proletariato urbano che andava agitando le città in direzione ostinata e contraria.

Al di là delle considerazioni politiche, nella sua opera si riconoscono le influenze dei grandi autori di paesaggio: Corot, Millet, Fattori.

Uno dei temi preferiti di Mercadante è il racconto (poetico) del contadino onesto, impegnato sulla terra primigenia.

La sua è un’arte sociale che esalta il lavoro manuale a beneficio di tutta la collettività. Non sono assenti alcuni accenni “metafisici” rilevabili in alcuni atteggiamenti svagati dei suoi soggetti sempre inseriti in contesto realistico e solido, fotografico.

Morì a Torraca dopo essersi tenuto lontano per tutta la vita dalle luci della ribalta e dalle avanguardie tanto che alcune sue opere sembrano contemporanee (o dirette discendenti) degli impressionisti ottocenteschi.

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Redazione PiccolaGrandeItalia.TV
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