C’è un ristorante, in quel di Castello Tesino, che porta in tavola tutto quello che c’è in cucina, senza ordinazione.
L’ostessa, che fa anche da cameriera e barista, fa il conto dei commensali e in cucina cominciano a impiattare l’antipasto di salumi e formaggi di malga; poi arrivano i primi di selvaggina e funghi, seguono i secondi di carne di bosco con la polenta.
Le pietanze continuano ad arrivare in tavola senza sosta, fino alla completa sconfitta dei commensali (e sono in tanti quelli che abbandonano il campo ben prima di arrivare al dolce).
L’altopiano del Tesino si trova tra Trentino a Veneto e si sviluppa nella zona meridionale delle Dolomiti. Cinto dalla catena dei Lagorai, l’altopiano cade a strapiombo nella spaccatura azzurra della Valsugana che si disegna, profonda nella bruma.
A Castello Tesino sono presenti alcuni resti del tracciato della Via Claudia Augusta Altinate che congiungeva l’importante polo commerciale di Altino alla città germanica di Augusta.
In questa terra che poco aveva da offrire oltre alle risorse della montagna, in migliaia furono i migranti stagionali che attraversavano il mondo come arrotini o spazzacamini.
In questa terra che poco aveva da offrire oltre alle risorse della montagna, in migliaia furono i migranti stagionali che attraversarono il mondo come arrotini o spazzacamini. In molti non fecero ritorno, perduti in un rivolo di destini.
Il Tesino, spopolato, si è affacciato al boom del turismo alpino con la nomea di montagna “minore”: qui non ci sono le guglie dolomitiche, gli impianti di risalita sono di dimensioni contenute, seppur eccellenti, la natura è verde e discreta, a tratti bellissima.
Salendo in quota verso il Passo Brocon, le creste brune dei Lagorai emergono come scogli nella corrente, tra nubi e cime, e lo sguardo corre fino agli squarci bianchi di dolomia, qualche onda di roccia più lontano.
Le notti oscure sono un altro punto di forza di questo comprensorio e di esse beneficia l’Osservatorio astronomico del Celado. Inaugurato nel 2010, è tra gli 8 più grandi osservatori pubblici d’Italia ed è gestito dall’Unione Atrofili Tesino e Valsugana.
Dall’altopiano le stelle sono grandi e bianche.